giovedì 28 febbraio 2008

Yoshimura Katana 1135 R

Al Salone di Colonia del 1980 la Suzuki presentò una moto, che per l'epoca era, a livello di design, molto avanti rispetto alla concorrenza. La moto si chiamava GSX-S Katana ed era dotata di un quattro cilindri in linea raffreddato ad aria di 1100 cc di cilindrata.
Il design fu commissionato alla Target Design, centro stilistico europeo. Inizialmente la moto ebbe pochissimo successo, perchè il pubblico non era ancora abbastanza maturo per "accettare" una moto per l'epoca molto innovativa. Nonostante tutto, la moto, successivamente sviluppata dalla Suzuki in altre versioni di cilindrata minore ha finito la sua carriera produttiva nel 2001 (nella versione 1100), nel solo Giappone, in una serie finale di pochi esemplari.

La Yoshimura, azienda che noi oggi conosciamo per la produzione di impianti di scarico e parti speciali, in Giappone è anche un vero e proprio costruttore di special su base Suzuki, in esemplari unici e in piccolissima serie.
La moto che presento oggi è appunto una rivisitazione della mitica Katana 1100. I tecnici Yoshimura hanno portato la moto a 1135 cc e l'hanno dotata di una serie di parti speciali costruite da loro che rendono questa moto cattivissima e, a mio avviso, ancora molto attuale nonostante l'età. Notate lo splendido forcellone con capriata di rinforzo inferiore, la splendida piastra di sterzo, i quattro carburatori con cornetti in alluminio, e i cerchi Magtan.
Altra raffinatezza degna di nota: il logo Yoshimura in rilievo sul serbatoio.

Francè






Foto: Yoshimura Japan

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella davvero. Possiedo da poco una Katana 1100 e devo dire che a parte la guida bassa e chiusa di semimanubri, la moto si comporta benissimo. Dopo una revisione veloce a meccanica e ciclistica, la Katana si lascia condurre senza patemi o timori. Il motore è ricco di coppia già in basso, non rifiuta l'apertura totale del gas anche a bassi giri, grazie ai carburatori a depressione. In alto allunga molto bene e il freno motore è giusto, non troppo. Ho uno scarico simile all'originale ma chiaramente è aftermarket, con rumore di 106 db. E' un rumore comunque sopportabile, e decisamente piacevole dalla sella.
L'antidive è un po strano, ma non se la cava male. Quello che mi colpisce di più del guidare la Suzukona è la facilità e l'agilità del mezzo, con una capacità di tenere la traettoria. Forse il telaio non è il massimo, ma rispetto a quello della Kawasaki Zephyr 750 è da fantascienza. La ruota davanti è enorme e sottile, da 19 pollici e quella dietro è da 17 ma a parte questo, si comporta benissimo. La mia ha il puntale sottomotore che all'epoca era optional, beh in piega striscia per terra e ora devo rialzarlo...
Non capisco perchè la gente deve parlare a vanvera: La Katana un cancellone, instabile, una moto da guidare di forza che per piegare devi sporgerti come Barry Sheene. Davvero piacevole da guidare, non si scenderebbe mai.
Se fossimo in Germania e non in Italia avrei già messo una forcella rovesciata, due ruote odierne da 17 e magari un costosissimo forcellone posteriore stile Yoshimura.
Ciao a tutti, e se ne trovate una, compratela, magari la 750cc.
Riccardo Rebagliati.

Francè ha detto...

Benvenuto Riccardo, e grazie per aver riportato le tue esperienze di guida.

Poco tempo fa, ho parlato di una Suzuki Katana 1100 con le stesse modifiche che avresti effettuato tu!
Devi cliccare sul link Suzuki, è l'ultimo argomento che ho trattato.
L'"Advantage", atelier nipponico, ha modificato la Katana e hanno fatto davvero un gran bel lavoro!

Francè

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